Test Impedenziometrico
Acqua, massa magra e massa grassa…qual è la nostra composizione corporea?
Il corpo umano è composto da numerosi costituenti e la composizione corporea viene convenzionalmente espressa in due comparti principali: la massa grassa (Fat Mass o FM) e la massa magra (Fat Free Mass o FFM). La massa grassa costituisce il tessuto adiposo dellʹorganismo (sottocutaneo e periviscerale), mentre la massa magra è il peso di tutti gli altri componenti organici (minerale osseo, massa muscolare, acqua, ecc.)
La semplice valutazione di peso ed altezza non è sempre sufficiente per valutare una condizione di sovrappeso o di obesità: è ovvio che un culturista che si esercita regolarmente in palestra avrà una muscolatura e quindi una FFM molto più sviluppata, quindi molto più pesante di un soggetto medio, che potrebbe portarci a ritenerlo un “obeso”, mentre invece non ha un filo di grasso in più.
L’eccesso di massa grassa rappresenta la caratteristica distintiva dell’obesità.
Perdere peso o perdere massa grassa?
Nel corso di qualunque terapia dietetica, è fondamentale per il nutrizionista tenere sotto controllo la composizione corporea del paziente. Può capitare che, in alcune condizioni, venga catabolizzata la massa muscolare (massa magra) piuttosto che quella grassa ed il nutrizionista deve essere in grado di monitorare quanto accade e di arrestare tale processo, modificando la dieta assegnata.
Una dieta squilibrata può favorire la riduzione della massa muscolare o meglio della massa magra, metabolicamente attiva, ovvero coinvolta attivamente nel consumo di energia e nella produzione di calore, la qual cosa, oltre ad essere associata alla perdita di efficienza muscolare ed alla compromissione dello stato di salute generale, è fondamentalmente associata ad un abbassamento del metabolismo basale, ovvero ad una diminuzione dei “consumi” dell’organismo. Ciò porta ad un circolo vizioso all’interno del quale diventa sempre più difficile perdere peso o mantenerlo.
Molte persone, dopo numerosi tentativi di ridurre il peso, in sostanza sono condannate a dieta perenne, non per dimagrire, ma per evitare di recuperare i chili persi con fatica, al minimo eccesso alimentare.
Si tratta di una forma dilagante d’obesità, dieta indotta, che deriva dall’innescarsi del meccanismo definito sindrome del peso fluttuante o sindrome dello yo‐yo. A successive, ripetute riduzioni del peso corporeo segue un rapido recupero, quindi il peso sale e scende proprio come uno yo‐yo.
I chili perduti che si riacquistano sono prevalentemente di massa grassa e, per lo più, di grasso viscerale, che determina un incremento della circonferenza addominale e con essa del colesterolo, dei trigliceridi e della pressione arteriosa, senza trascurare le conseguenze a livello psicologico e si salute generale.
Vi sono inoltre diverse condizioni in cui il ricambio idrico risulta alterato (la gravidanza, la ritenzione idrica, la disidratazione, l’insufficienza renale, lʹuso di diuretici nella terapia dellʹipertensione arteriosa, le disfunzioni surrenaliche, gli iperaldosteronismi e gli ipoaldosteronismi, le condizioni di denutrizione ecc.).
In tali situazioni, la perdita di peso o la mancata perdita di peso, non riflettono necessariamente le variazioni di massa grassa: è possibile infatti che un paziente che non abbia perso peso, abbia in realtà perso 1 o 2 Kg di massa grassa, ed abbia aumentato di 1 o 2 Kg lʹacqua corporea. Viceversa, una perdita di 5 Kg di peso, si può rivelare come perdita quasi esclusiva di liquidi, e non di massa grassa (un falso dimagrimento) e così via.
Valutazione della composizione corporea con l’analisi impedenziometrica
L’analisi impedenziometrica rileva l’acqua corporea e la massa magra e stima la massa grassa.
Si ottiene anche una stima del proprio metabolismo basale, essendo questo a carico delle cellule metabolicamente attive, costituenti principali della massa magra.
Come si effettua la misura? L’analisi viene effettuata con l’impedenziometro Handy 3000 che misura l’impedenza elettrica del corpo umano, attraverso la quale effettua una valutazione della composizione corporea secondo i modelli esistenti in letteratura medica.
La misurazione durerà circa un quarto d’ora e sarà effettuata attraverso l’applicazione di semplici elettrodi a livello di polsi e caviglie.
E’ necessario che il paziente nelle 4 ore precedenti all’esame non abbia mangiato cibi particolarmente salati o zuccherini, né bevande alcoliche e che non abbia fatto attività fisica.
L’unica controindicazione è per pazienti con dispositivi elettronici impiantati, quali pacemaker o defibrillatori o per pazienti con protesi metalliche.