Salute dell’intestino ed immunità
Influenza del microbiota sulle risposte alle infezioni comprese quelle delle vie respiratorie
Mai come in questo momento possiamo parlare dell’importanza di avere un sistema immunitario forte ed in grado di difenderci dagli attacchi esterni, ricordandoci che alla base di una risposta immunitaria ottimale c’è una dieta adeguata ed equilibrata in grado di fornirci tutti i nutrienti necessari alla nostra salute e a quella del nostro intestino abitato da comunità di microbi che costituiscono il cosiddetto microbiota intestinale e che sono 10 volte più numerosi delle nostre cellule!
Sembrerà incredibile, ma siamo abitati da circa un chilo e mezzo di microrganismi che si sono evoluti con noi nutrendosi delle sostanze che noi forniamo loro attraverso la dieta e che, a loro volta, svolgono innumerevoli funzioni, rivestendo un ruolo chiave nel mantenere l’omeostasi dell’intero organismo e nella regolazione della risposta immunitaria, tenendo presente che il 60% delle cellule del sistema immunitario sono localizzate nelle pareti dell’intestino!
Spesso, una dieta squilibrata o uno stile di vita non corretto (stress, mancanza di attività fisica, fumo, alcool, ecc.) sono associati a quella che viene chiamata disbiosi (perdita dell’equilibrio della comunità microbica), ad infiammazione e a stress ossidativo, che a loro volta possono avere un impatto sul sistema immunitario ed essere alla base di numerose patologie del mondo moderno ovvero di quelle che non si contraggono con infezioni (NCD Non communicable diseases) come malattie autoimmuni, diabete, ipertensione, aterosclerosi, sindrome metabolica, alzheimer, cancro ed altre.
Dal punto di vista alimentare una delle regole per la salute da sottolineare è sicuramente quella di inserire giornalmente nella nostra dieta 5 o più porzioni di frutta e verdura (obiettivo minimo 400 g al giorno) fonte di importanti nutrienti e di fibra alimentare che agisce anche sul microbiota intestinale promuovendo i batteri associati alla salute e rappresentando il substrato per la formazione di acidi grassi a catena corta come l’acido butirrico con noti effetti antinfiammatori.
Gli alimenti vegetali sono inoltre ricchi di composti bioattivi (fitochimici) ovvero di una serie di sostanze antiossidanti che ci proteggono dai danni cellulari, ritenute in grado di influenzare positivamente la salute.
Questi fitochimici sono responsabili anche del colore degli alimenti: consumare un “arcobaleno” di frutta e verdura ci garantisce di avere sulle nostre tavole la massima varietà di questi composti benefici, un esempio dei quali è dato dai flavonoidi che costituiscono una categoria di sostanze comprendente più di 5000 composti importanti soprattutto per cardio, neuro e chemioprevenzione.
In alcuni studi scientifici è stata evidenziata l’attività antivirale di alcuni flavonoidi capaci di contribuire all’omeostasi del microbiota intestinale.
A titolo di esempio possiamo citare derivati dell’apigenina contenuta principalmente in sedano e prezzemolo, la quercetina in cipolla, mirtillo, mela rossa, broccoli ed uva, l’epigallocatechina gallato in mele, tè, vino e cioccolata e la naringenina nella buccia degli agrumi.
Tornando alla correlazione tra intestino ed immunità penso sia importante evidenziare il ruolo emergente del microbiota anche per la sua influenza sulle risposte alle infezioni, comprese quelle delle vie respiratorie.
Oggi sappiamo che questi microrganismi non abitano solo il tratto gastrointestinale ma anche altri organi come i polmoni: il microbiota intestinale ha dimostrato di influenzare la salute polmonare attraverso un vitale dialogo tra il microbiota intestinale e quello polmonare tanto che ormai si parla di un “asse intestino-polmone”.
Alcuni studi attuali ipotizzano un ruolo per l’asse intestino-polmone nella modulazione della fisiopatologia dell’infezione da SARSCoV-2 e nella successiva attivazione immunitaria anche se ad oggi solo le linee guida cinesi raccomandano l’uso di probiotici in pazienti COVID-19 gravi per preservare l’omeostasi intestinale ed evitare infezioni batteriche.
Mi rendo conto che la prevenzione spesso non è percepita come qualcosa di incisivo ed efficace, ma le evidenze scientifiche e l’esperienza di anni mi portano ad essere convinta del contrario. Mi sento quindi di sottolineare l’importanza della prevenzione, promuovendo uno stile di vita sano ed eventualmente un’integrazione mirata e personalizzata di probiotici (“microrganismi vivi, che, se somministrati in quantità adeguate, conferiscono un beneficio per la salute dell’ospite”), tenendo presente che oggi è anche possibile indagare la composizione del nostro microbiota intestinale con opportune analisi ed individuare eventuali squilibri in modo da poter lavorare con maggior precisione al raggiungimento dell’eubiosi ovvero al ristabilimento di una comunità microbica ricca e bilanciata che garantisca la nostra salute.
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